Seminare altri Scirea
Bianconeri Legend 2019
“Seminare nuovi Scirea”. E’ il tema scelto dalla seconda edizione di Bianconeri Legend, evento dedicato alla squadra di calcio più amata d’Italia, nel segno del ricordo e dell’esempio dell’indimenticabile Gaetano Scirea, Campione del Mondo in azzurro al mitico Mundial del 1982 e bandiera della Juventus, con la quale ha vinto tutto ciò che era possibile vincere.
L’edizione 2019 di Bianconeri Legend, in programma dalle 18,30 al Centro sociale “L’Incontro” di Serra de’ Conti martedì 19 marzo prossimo, vedrà come ospite speciale Mariella Scirea, moglie del campione scomparso tragicamente in un incidente stradale in Polonia il 2 settembre del 1989. Con la signora Scirea, tanti altri grandi campioni della storia bianconera e anche compagni di squadra di Gaetano, a partire da Marco Tardelli con lui pure nell’epopea della Nazionale di Bearzot a Spagna a ’82. Massimo Briaschi, della Juve vincente del Trap, e poi campioni in bianconero fra gli anni ’90 e 2000 come Fabrizio Ravanelli, Alessio Tacchinardi. Sarà inoltre ospite Mauro Balata, presidente della Lega calcio di B, da sempre grande estimatore dell’uomo e del campione Gaetano Scirea.
Un posto d’onore sarà inoltre riservato a Salvatore Giglio, leggendario fotografo della Juventus dal 1976 e premiato come miglior fotoreporter sportivo del mondo da Canon nel 2010. Saranno infatti le sue immagini, insieme alla riproduzione di alcune fra le più significative pagine di Tuttosport dedicate a Scirea, con le grandi firme del giornale da Vladimiro Caminiti a Darwin Pastorin, a comporre la grande Mostra dedicata a Gaetano che sarà presentata e inaugurata alle 17,30 nella residenza municipale del Comune di Serra de’ Conti. Una Mostra che in seguito si sposterà al Cus di Camerino, rinnovando la collaborazione fra Bianconeri Legend e Università di Camerino nel segno della solidarietà nei confronti delle terre marchigiane colpite dal sisma del 2016 e del 2017 e della loro rinascita. Se a distanza di trent'anni dalla scomparsa di Scirea i suoi profondi e radicati valori di lealtà, rispetto del prossimo e cultura sportiva sono quanto mai attuali, vale allora la pena di farli conoscere alle nuove generazioni. I ragazzi, studenti delle scuole medie inferiori, superiori e universitari, che visiteranno le mostre potranno poi produrre lavori e elaborati che l'Università di Camerino raccoglierà e presenterà alla vedova Scirea a chiusura del percorso didattico-educativo. Anche questa edizione ha per scopo inoltre il sostegno alle terre ferite dal terremoto: il Comitato Organizzatore di Bianconeri Legend, coadiuvato da “Rotary 2090”, appoggia i progetti dell’Università di Camerino con il contributo ricavato dall’asta di beneficenza che vedrà messe in offerta le foto delle Mostre e le maglie autografate dell’attuale rosa della Juventus F.C.
Foto dell'evento
“UNICAM è orgogliosa di dare il proprio contributo – ha sottolineato il Rettore Claudio Pettinari – mettendo a disposizione tutto il supporto necessario, perché il nostro auspicio più grande è che i nostri giovani possano tutti domani diventare uomini come il grande indimenticato Gaetano Scirea. Lo sport è un fantastico strumento sociale, può essere un veicolo di inclusione, integrazione, partecipazione sociale. Per la mia Università è anche e soprattutto uno strumento di educazione e formazione, agevola lo sviluppo di competenze trasversali e capacità necessarie per la crescita delle persone e delle comunità”.
Presenti tanti nomi della stampa italiana e internazionale, la serata Bianconeri Legend dedicata al tema “Seminare nuovi Scirea” sarà condotta e presentata da Alessanro Lupi di Sky, Giulia Mizzoni di DAZN e da Guido Vaciago di Tuttosport. Madrina della serata, Mariella Scirea. Ospiti d’Onore Nenella Impiglia manager e opinionista TV,. Giovanni Iannelli Direttore Rai Marche, Xavier Jacobelli Direttore di Tutto sport, Piercarlo Presutti Direttore Ansa Sport, Antonio Barillà della Stampa, Matteo Dalla Vite della Gazzetta dello Sport, Carten Fuss di DAZN Germania, Luca Marchetti di Sky Sport, Enrico Testa di Rai Sport e Guido D’Ubaldo Segretario Nazionale Ordine Giornalisti.
Agli ospiti sarà consegnata una Scultura appositamente realizzata per l’evento dall’artista jesino Massimo Ippoliti.
Il ricordo dei compangni
Marco Tardelli
“L’INCREDIBILE FORZA DEI SUOI SILENZI”Era uno dei giocatori più forti del mondo, ma era troppo umile per dirlo o anche solo per pensarlo. Il suo essere silenzioso e riservato forse gli toglieva qualcosa in termini di visibilità, ma certamente gli faceva guadagnare la stima, il rispetto e l’amicizia di tutti, juventini e non. Questo non significa che fosse un debole o che non avesse niente da dire: al contrario, era dotato di una grande forza interiore e sapeva parlare anche con i suoi silenzi. Io e lui avevamo caratteri completamente opposti, ma stavamo bene insieme. Una volta venne a trovarmi al mare e giocammo insieme a nascondino. Una cosa strana per dei professionisti in Serie A, invece faceva parte del nostro modo di stare insieme e di divertirci in maniera semplice. Nel calcio d’oggi credo che si sarebbe trovato un po’ spaesato, ma solo a livello personale. Calcisticamente era uno molto competente e avrebbe saputo rendersi anche autorevole. Diciamo che personaggi con il suo carattere, al giorno d’oggi, nel mondo del calcio non ce ne sono più. Ricordarlo oggi, sempre, è importante e non solo per chi, come me, può onorarsi di essergli stato amico, ma anche per chi non l’ha conosciuto ma può essere ispirato dalla sua figura.
Alessio Tacchinardi
“UN’ISPIRAZIONE PER ME, BAMBINO”Da ragazzo mi paragonavano spesso a Scirea, allora mi faceva meno effetto di quante me faccia ora che quasi mi vengono i brividi a pensarci. Ero arrivato alla Juventus dall’Atalanta e, da centrocampista che ero, Marcello Lippi mi aveva arretrato a difensore centrale, proprio come era accaduto a Scirea. L’esperimento durò poco e anche i paragoni con il grande Gaetano che oggi, tuttavia, sono un ricordo che mi rende orgoglioso. Scirea l’ho visto giocare da ragazzino, quando ero alle elementari e la Juventus era una delle squadre più forti del mondo, con veri e propri fenomeni in tutti i ruoli. E poi c’era lui, un difensore che faceva gol da attaccante: per un bambino già malato di calcio come me era un personaggio mitico. Sempre calmo, elegantissimo in campo, tecnico, efficace e carismatico. All’epoca non coglievo la grandezza umana di Scirea, ma il messaggio comunque passava anche ai più piccoli, perché era impossibile non assorbire il suo esempio, anche solo guardando le partite in tv, dove coglievi la sua serietà, il suo rispetto per l’avversario e per l’arbitro, la sua pacata saggezza nel rapporto con i compagni. E’ un emozione essere qui con gli amici di Bianconeri Legends a ricordare un campione e un uomo come Scirea ed è fantastico che, a 30 anni dalla sua scomparsa, se ne parli ancora.
Massimo Briaschi
““UN UOMO DAI VALORI ETERNI: GIUSTO ISPIRARSI A LUI OGGI””Gaetano è stato mio compagno di squadra per tre anni e il ricordo è sempre vivo, tanto che è sempre toccante per me parlarne e ripercorrere nella mia memoria i momenti passati con lui. Quasi tutti felici e sempre sereni, perché con il suo modo di essere non poteva essere altrimenti. C’è tanto di lui in quello che ho imparato nei miei tre anni a Torino, insieme a una squadra di campioni fenomenali. E, se ci penso, per quello che mi ha insegnato Scirea sono servite sempre pochissime parole, perché le cose più importanti nel calcio come nella vita sono piuttosto semplici e perché l’esempio vale sempre più di mille parole. E per imparare da Scirea bastava guardarlo, non era necessario ascoltarlo. Guardarlo in campo, durante una partita importante, oppure in allenamento, o ancora mentre concedeva un’intervista. Per chi aveva qualche anno di meno come me, era come frequentare l’università. Sono contento e orgoglioso di un evento come questo, perché si celebrano, giustamente, i campioni di oggi, ma non bisogna permettere che si dimentichi l’insegnamento grande e profondo di personaggi come Scirea che meritano la stessa attenzione che oggi attira un Cristiano Ronaldo o un Lionel Messi. Sia perché Scirea era un calciatore di quel livello, ma anche e soprattutto perché era un uomo a cui è giusto ispirarsi anche adesso.
Claudio Gentile
““L’IMPORTANZA DI RICORDARE GAETANO, IL SOGNO DI VEDERNE ALTRI””Eravano Scirea, Cabrini, Tardelli ed io. Tanti racconti della mia vita di calciatore, sicuramente i più belli, iniziano così. Eravamo spesso insieme, i più giovani di quella Juventus di metà Anni 70 e poi delle nazionali dei Mondiali di Argentina e Spagna. Anche se Scirea non sembra mai essere stato veramente giovane, con la sua saggezza, la sua umanità saggia e pacata senza nessuno segno dell’esuberante follia di solito concessa a un ventenne. Eppure non era noioso e sapeva stare in compagnia, perfino farsi tirare in mezzo da Tardelli, li più scatenato di noi, in una gara notturna di derapate con l’auto sulla neve, al ritorno da una trasferta a Cesena. In campo era un trascinatore silenzioso, ma con una forza interiore micidiale. Mi ricordo i nostri scambi di sguardi nei momenti cruciali delle partite, mica ci serviva parlare, bastava guardarci e ci trasmetteva fiducia a vicenda: almeno a me ne dava tanta sapere che c’era lui al mio fianco, lui che non avrebbe mai perso la testa, che avrebbe sempre fatto la cosa giusta, che non si sarebbe mai fatto trascinare dalla foga insensata ma sempre e solo da un lucidissimo agonismo. E’ importante essere qui a ricordarlo, è importante non dimenticarlo mai, è un sogno che spero si realizzi quello di vedere nuovi calciatori un po’ più simili a lui.